#questo è un la prima parte di un capitolo, vediamo per la prima volta eraclide non impegnato nella #missione, stay tuned
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#Code: Tkp 065
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Finalmente il maggiore aveva dato ai suoi soldati una settimana libera, 168 ore di libertà quasi totale, molti avrebbero voluto far ritorno a casa o andare dalla propria amata, ma questo non era possibile. Dal canto suo Eraclide prese le sue poche cose di proprietà, un accendino, la medaglietta in ferro dei soldati, il suo coltello in oricalco, i vestiti civili e il CD musicale di cui non sapeva neanche il nome.
All’uscita della caserma passarono sotto quello che una volta era un metal detector per attivare il chip di localizzazione impiantato alla base del cervello. Una volta usciti dalla caserma i soldati si sparpagliarono per la città, non si sarebbero rivisti prima di una settimana e nessuno saluto nessuno. Eraclide stava camminando in una via del centro osservando e analizzando tutte le vetrine, aveva una considerevole somma in tasca e poteva comprare quasi qualsiasi cosa esposta in quelle vetrine, ma non era interessato a nulla, guardava solo il riflesso della gente comune sugli olovetri. Proseguendo nella sua camminata fu urtato da una donna che stava correndo, quando si girò si accorse che la donna era a terra ferita e subito dopo sentì degli spari in aria, una banda di Sciacalli si stava avvicinando.
Nel giro di pochi secondi per strada ci fu una fuga generale, erano famosi per la loro violenza e nessuno ci teneva restare ucciso. Rimasero solo la donna ferita, gli sciacalli e tra di loro Eraclide che non sapeva cosa fare, non gli era mai capitato qualcosa del genere e non sapeva come comportarsi. Come prima cosa fece ciò per cui era addestrato, si preoccupò di curare la ferita della donna e di applicare una rudimentale garza utilizzando una manica del vestito della donna. Quando stava ancora facendo il nodo quello che sembrava il capo sparò verso di loro, aveva una pessima mira ma un pezzo del proiettile colpì in faccia Eraclide e la piccola ferita cominciò a sanguinare.
La reazione di Eraclide fu quella di prendere la donna e scappare, se la caricò in spalla curandosi di non traumatizzare ulteriormente il ferito e cominciò a correre, non era molto pratico della zona ma grazie al suo senso di orientamento e ad alcuni trucchi insiti nel suo addestramento seminò la banda di sciacalli e si diresse verso un magazzino che aveva adocchiato durante la fuga.
Una volta dentro trovò un medikit nell’infermeria dell’azienda proprietaria del capannone e inizio a medicare la ferita alla donna, non sapeva come mai lo stava facendo, si sentiva esattamente come quando eseguiva gli ordini, ma lui non ne aveva ricevuti. Così ricucì il taglio al ferito e il suo potenziamento biologico aveva già provveduto a cicatrizzare il taglio, oramai non rimaneva che un ricordo.
Durante la notte prese la donna, ancora dormiente e si diresse verso quella che si poteva chiamare casa, in realtà era un umido scantinato con un letto piuttosto largo, una libreria molto fornita, un lavandino, un fornello da campeggio, un computer e un armadio. Ovviamente tutto questo erano i premi che era riuscito ad ottenere dalle missioni, l’Amministrazione lo riteneva uno dei migliori.
Un paio di giorni dopo la donna si svegliò e vide Eraclide seduto sulla sedia mentre stava fissando qualcosa sul muro, ma sembrava come assente; poi si accorse che la donna si era svegliata e spiegò, con una cura maniacale per i dettagli, cosa era successo. La donna lo ringraziò e raccontò di come si fosse ferita e del perché il gruppo di Sciacalli la stesse seguendo, lei era la figlia di uno dei suoi obbiettivi, ucciso con un colpo di fucile in una giornata di pioggia.
Osservandola meglio si accorse che non era ancora donna, ma ragazza e ancora non capiva il motivo di perché l’aveva salvata da morte certa, lui era nato ed addestrato per uccidere.