Delora's composition

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Delora
view post Posted on 9/1/2004, 22:13




Un breve raccontino... spero sia di vostro gradimento!!!

La luna piena splendeva alta nel cielo, come un disco di luce di argentea. Una luce che scendeva illuminando i rami fitti della vegetazione, e le tenere gemme che iniziavano a schiudersi adesso che la stagione più fredda era appena finita. Nel cielo nemmeno una nuvola oscurava l’immensa volta celeste tempestata di più astri di quanti se ne sarebbero potuti contare in un milione di anni. Un tempo splendido, come gli abitanti del bosco si potevano aspettare, sicuramente coloro che erano in grado di misurare il trascorrere del tempo e di stabilire che si trovavano ormai nel terzo ciclo di Variste. Nel laghetto immerso nella foresta regnava una quiete assoluta, nulla pareva poterla turbare, come se anche il vento avesse deciso di fermarsi per non disturbare quanto avrebbe avuto luogo. Furono di fatti delle creature incantate, abitanti dei boschi dall’albore dei tempi e al tempo stesso custodi di questi, a comparire su quella scena statica. Le più graziose e splendide creature che un bosco potesse ospitare, si stavano ora avvicinando all’acqua del laghetto, ed entrando nell’acqua increspandola lievemente le onde circolari si congiungevano al centro, perché da ogni riva del lago, contemporaneamente entravano nell’acqua quelle splendide creature. Tutte nel medesimo istante iniziarono a muoversi, o meglio a danzare, i loro movimenti erano tanto fluidi da sembrare che si trattasse di un solo essere, in quanto laddove finiva il gesto di una di loro cominciava quello della successiva. Uno spettacolo senza eguali si svolgeva quella notte su quel laghetto, uno spettacolo a cui nessun comune mortale, avrebbe mai potuto assistere.


“la danza delle ninfe!” esclamò entusiasta il giovane mago dando un occhiata al libro che il suo maestro gli aveva appena porto.
“è per questo allora che siamo in viaggio!” il giovane sembrava davvero entusiasta all’idea di quanto si stava loro prospettando.
“Sì… ma se urlerai ancora un poco presto non lo saremo più!” rispose in tono pacato il vecchio maestro, riprendendosi il libro non del tutto sicuro di avere fatto una mossa giusta a rivelare la meta al suo giovane apprendista.
“la danza è un evento raro.. abbastanza raro quanto meno” continuò carezzandosi il pizzetto candido “malando inizia deve durare tre settimane, una notte ogni sette giorni, così è scritto” si prese una pausa enfatica per catalizzare ancora di più l’attenzione del suo giovane assistente anche se con un occhiata si rese conto che non ve n’era alcun bisogno. “ed è allora, soltanto alla terza danza che le nuove ninfe possono sorgere”. L’apprendista fece un largo sorriso all’idea, una giovane ninfa! Questo significava possedere per sempre i preziosi componenti per incantesimi che queste creature costituivano per sempre, e, magari, anche un’amante splendida ed ingenuamente sempre disponibile, il suo sorriso si fece ancora più largo al solo pensiero.
“non farti trasportare troppo dalle emozioni!” lo ammonì il maestro con voce dura, vedendo il maestro troppo stoltamente preso da fantasticherie di certo assurde. “non sarà facile” disse a voce bassa ma in tono assolutamente inflessibile. Il giovane che dapprima aveva colto solo gli aspetti positivi della questione, iniziò quindi a soppesare anche quello che il maestro aveva velatamente cercato di fargli capire, ovvero che andavano affrontando un numeroso gruppo di ninfe, e se la loro bellezza era leggendaria altrettanto lo era la loro pericolosità. Si sapeva che queste creature erano più propense a fuggire che a combattere, ma in genere nessuno aveva mai osato interrompere il loro rito più importante! Perciò tutto sommato era un bene che i loro guardiani non sapessero qual’era la loro reale destinazione perché quasi certamente, la maggior parte di loro avrebbe abbandonato una simile impresa. Ma il vecchio mago non aveva avuto problemi a convincerli di doversi recare nelle profondità del bosco alla ricerca di essenze erbacee, e che la loro presenza serviva solo a garantire la sua sicurezza in quelle terre fuori dai regni. Cosa che, in fondo, sarebbe parsa ragionevole a chiunque anche se il numero di guardie assoldate dai due maghi poteva sembrare davvero eccessivo. Probabilmente il grande numero di guerrieri fece si che nessun malintenzionato osasse tentare un assalto al gruppo, tanto più che v’era solo un carro sul quale oltre ai due maghi non pareva esserci null’altro di valore.
In capo a due giorni raggiunsero il luogo che il mago anziano desiderava più di ogni altro vedere, da un’altura finalmente il suo sguardo poté posarsi su quel laghetto di cui tanto aveva letto, il suo ordine assoluto che nessuno s’avvicinasse all’acqua sollevò non pochi mugugni nella folta compagnia di guerrieri, ma una promessa di un incremento nella paga fu sufficiente a farli stare calmi. Il giovane s’accostò al suo maestro stringendo una pergamena sulla quale il mago anziano aveva scritto tutti gli incantesimi che il suo apprendista avrebbe dovuto memorizzare per quella notte, e dallo sguardo fiero di questi ne dedusse che era riuscito nell’opera.
Il Sole abbandonò la volta celeste lasciando il posto ad un ampia stellata, i commenti dei guerrieri ingaggiati per la sorveglianza erano tutt’altro che entusiasti, nessuno trovava una buona ragione per cui s’erano fermati, e molti di loro avrebbero preferito essere in movimento anche perché la motivazione data dal mago, ovvero che doveva studiare l’eccezionale potere magico di quel luogo, li aveva convinti poco. Eppure era quasi una verità.
All’ordine di non accendere fuochi e di non parlare ad alta voce i mugugni aumentarono, molti scocciati si buttarono a terra avvolti nelle coperte per dormire; “che il mago si goda questa sua dannata notte di studio e che finisca quanto prima!” era il commento più frequente tra coloro che s’abbandonavano al sonno.
Solo il mago e il suo apprendista parevano assolutamente tesi, ripassando mentalmente le formule ce avrebbero dovuto pronunciare, fatto a cui nessuno della loro scorta pareva voler far caso.
Fu un istante, un attimo improvviso e senza alcun preavviso l’aria si riempì di una sorta di canto melodioso, sembrava provenire dal lago e solo i maghi parevano non essersene accorti. Uno dei più giovani tra i guerrieri di scorta decise quindi di vedere, oltre la collinetta da dove provenisse quel suono. Avanzava carponi con la spada stretta in pugno, sebbene non fosse di certo un grandissimo guerriero dubitava che qualche creatura avrebbe potuto colpirlo di sorpresa avendo lui l’arma già sfoderata, e grazie alla sua prontezza di riflessi si sarebbe potuto ritirare dalla collinetta prima che qualcun avesse anche solo il tempo d’avvistarlo.
Coloro che non stavano dormendo guardavano con curiosità verso il loro compagno, notando che anche il mago più anziano ora stava osservando l’impresa del giovane guerriero. Avanzava a carponi cautamente, notando che tutti lo guardavano aveva tutta l’intenzione di fare un buona figura, non avrebbe fatto la figura dello stolto facendosi colpire di sorpresa da qualche stupida creatura! Raggiunse la cima e si sporse appena oltre per vedere. Tutti attendevano con ansia le sue parole ormai spinti da un’irrefrenabile curiosità. Ma il giovane rimaneva immobile senza dir parola, un suo compagno cercò di chiamarlo, seppur a bassa voce, e preoccupato perché non riceveva risposta, si decise in fine ad avvicinarsi; non fece in tempo a fare un passo verso la collinetta che il giovane guerriero s’accasciò a terra iniziando a rotolare, come solo un corpo inanimato avrebbe potuto fare, non appena il mago s’avvide che il corpo era esanime iniziò a pronunciare una formula, seguito a ruota dal suo compagno. La speranza delle guardie che i due maghi stessero lanciando un incantesimo per salvare il loro amico venne fugata quando i due incantatori scomparvero nel nulla e il corpo del poveretto andò a sbattere malamente contro un albero. Lo spavento di tutti si tramutò in panico quando in mezzo alle guardie comparve una colonna di fuoco che incenerì all’istante uno dei compagni e lasciò profonde ustioni a coloro che gli erano vicini. In molti estrassero le spade, aspettando che quella dannata creatura si mostrasse loro spuntando finalmente dalla cima della montagna, diversi tremavano all’idea di quale demonio sarebbe apparso loro, altri non vedevano l’ora di poter abbattere l’orrenda creatura per vendicare i compagni già caduti in questo modo meschino.
In somma tutti rimasero sorpresi quando videro comparire una splendida fanciulla da dietro la collina, per un attimo pensarono che potesse essere in fuga dal terribile mostro che aveva evocato il fuoco e che aveva ucciso il loro giovane compagno senza nessuno sforzo apparente, un paio di loro stavano correndo verso la fanciulla per portarla in salvo, puntando lo sguardo sulla splendida ragazza, forse la più bella che avessero mai visto, no anzi di certo la più bella. I loro sguardi contemplavano le sinuose forme dell’essere e fu quella l’ultima cosa che videro prima di rendersi conto che fosse l’unica che vedevano, ovunque girassero lo sguardo, una frazione di secondo dopo scomparve anche la figura per lasciarli in un oscurità assoluta, inciamparono schiantandosi al suolo, senza nemmeno rendersi conto di su cosa avessero inciampato, e si ritrovarono a rotolare, in discesa, perdendo completamente il senso dell’orientamento. La donna iniziò a gridare ma il suo era pi un grido d’avviso che di paura, tra i guerrieri dilagò un certo sgomento, molti non capivano cosa stesse succedendo, diversi di loro stavano brancolando nell’aria, come se non riuscissero a vedere ad un palmo dal loro naso, benché quella fosse una splendida e luminosa notte di luna piena.
Se i guerrieri più anziani non stessero in gran parte dormendo forse si sarebbe sparsa più velocemente la voce che ciò che avevano davanti era una ninfa. E forse chi era rimasto accecato avrebbe saputo che la sua vista sarebbe ritornata senza perciò gridare in preda al panico. Urla che diffondevano il timore, spingendo i meno esperti che vedevano i loro compagni inermi, ad imbracciare l’arco e scagliare le sue frecce contro quella diabolica creatura! I fondo se tutto ciò non fosse accaduto, se quei dardi non avessero trafitto la creatura , se lei non fosse crollata a terra esanime, forse tutto non sarebbe degenerato, ma questa era una remota possibilità dato che i due maghi; occultati alla vista di tutti, non erano certo rimasti fermi!
Correndo, come al massimo potevano quegli uomini dediti più allo studio che ad attività fisiche, superarono la collina per raggiungere il laghetto, la davanti ai loro occhi v’era una visione che avrebbe sgomentato anche il più saggio dei maghi. Una ventina di ninfe, completamente nude, stavano ferme con le gambe immerse nell’acqua fino alle caviglie, si guardavano intorno aspettando un segnale dalla loro simile che era salita sulla collinetta, quattro di loro tenevano ognuna tra le braccia quella che pareva a tutti gli effetti una piccola elfa, ma che i due maghi sapevano essere una giovane ninfa, dopo tutto era proprio per questo che si trovavano lì! La ninfa sulla collinetta crollò al suolo tra le grida terrorizzate e sbigottite delle sue simili, coloro che avevano le mani libere iniziarono con gesti fluidi ed armoniosi a lanciare degli incantesimi, presto oltre la collina s’udirono ruggiti di orsi e di grossi felini che evidentemente stavano attaccando gli umani della scorta, quindi s’avviarono esse stesse verso la sommità in modo da scacciare quegli incauti assalitori che avevano osato interrompere il loro rituale, e cosa ancor più grave uccidere una loro sorella! Agili e splendide le creature si muovevano tutte assieme, e per poco il mago apprendista non cedette alla tentazione di seguirle, di avvicinarsi a loro, magari di toccarle, così splendide…
Ma gli incantesimi lanciati dal suo maestro lo convinsero a rimanere concentrato sul suo obiettivo di fatti, mentre queste avanzavano compatte verso la collina le altre, con le piccole in mano, avevano iniziato l’evocazione di una porta dimensionale che le conducesse lontano da questi pericoli, in modo da salvare se stesse ma soprattutto la giovane vita che avevano tra la braccia. Era questo il momento che i due incantatori umani aspettavano per agire! Sapendo entrambi con assoluta precisione cosa fare, iniziarono la precisa serie di gesti e pronunciarono le parole arcane che avrebbero loro permesso di dissolvere le magie, e in particolare chiudere la via di fuga che queste magiche creature del bosco tentavano di crearsi. Era quasi una gara in cui avrebbe vinto chi fosse riuscito a pronunciare per primo l’ultima sillaba e completare così la formula. I portali comparvero tra le acque del laghetto, un istante prima che i due maghi, che stavano pronunciando la loro formula all’unisono, terminassero il loro incantesimo; come una folata di forte vento questo s’abbatté sui portali, facendoli tremare; la ninfe che stavano per varcarli fecero un passo indietro, senza celare un certo spavento per quello che stava accadendo. Tutto ciò durò pero solo pochi attimi e poi i portali tornarono alla loro statica forma, la magiche creature si scambiarono un fugace sguardi d’intesa mista a paura, e quindi balzarono all’interno dei loro portali, o meglio questo fecero tre delle quattro creature che tentavano la fuga perché una di loro, non appena ebbe tentato il primo passo verso la salvezza, sentì una incredibile fitta di dolore alla gamba che la costrinse ad accasciarsi a terra, abbassando lo sguardo vide una corta freccia conficcata nel polpaccio che si dissolse immediatamente lasciando però il dolore e la ferita sanguinante. Il suo sguardo, malgrado si sentisse le forze scivolare via s’indirizzò pieno di rabbia verso i due umani che erano apparsi all’interno del laghetto, e che già stavano facendo gesti di un altro incantesimo, non conosceva quel tipo d’incantesimo ma cercò d’intuire cosa potesse essere e proferì alcune parole a mezza voce sperando che così i suoi avversari non le potessero comprendere, socchiuse gli occhi per concentrarsi e quando gli riaprì una piccola e luminosa sfera stava arrivando veloce verso di lei; ormai certa d’aver avuto la giusta intuizione la creatura si mise a scudo della piccola e la piccola sfera la raggiunse sulla schiena esplodendo in un turbine di fiamme che sollevarono colonne di vapore dal laghetto tali da oscurare la visuale. I due maghi restarono impassibili, osservando con attenzione tra i fumi, anche se a chiunque sarebbe parso impossibile che una creatura dall’aspetto così indifeso potesse sopravvivere ad un simile inferno!
Il mago anziano gettò uno sguardo verso la collina ben lieto di vedere che l’unione del gruppo aveva spinto le sue guardie a combattere, quella battaglia disperata che non si sarebbe potuta risolvere se non con una sconfitta, ma in fondo ce importava di quegli stolti, era un modo come un altro per evitare un eccessivo dispendio di monete d’oro, tutto andava secondo i piani, doveva ammetterlo. Si concentrò quindi ancora sulla nebbia, dove ora era ricomparsa la snella figura della creatura dei boschi, si reggeva in piedi a fatica, e ora il suo apprendista avrebbe dovuto agire, eppure non stava ancora facendo nulla…
Quella povera creatura era inerme davanti ai suoi occhi, con quale coraggio avrebbe mai potuto infierire ancora? La risposta era che non poteva, non poteva far del male a una così graziosa creatura dei boschi, avrebbe dovuto assolutamente aiutarla! Era chiaro che il suo maestro doveva essere impazzito! Non poteva continuare questa sua linea d’azione! Incominciò a fare i rituali per il suo prossimo incantesimo cercando uno sguardo d’intesa con la creatura che aveva davanti.
Il mago si compiacque che in fine il suo allievo s’era deciso a porre fine alla loro missione e finalmente decretarne il successo! In trepidante attesa non si rese nemmeno conto che il suo prezioso alleato era sotto l’effetto di un potente incantesimo, una leggerezza davvero eccessiva per un mago della sua esperienza.
Così quando il fulmine che scaturì dalle mani del giovane mago lo raggiunse al fianco il suo urlo di dolore si mischiò alla sorpresa. L’anziano mago barcollò sotto l’urto del colpo, e allora s’avvide del volto del suo allievo che appariva forse più sorpreso del mago stesso che aveva subito il colpo. Lo sguardo di collera più pura del mago, ancora dolorante si diresse come una lama sulla creatura ingannevole che stava loro davanti. Con voce accesa dalla rabbia pronunciò una formula magica, guardando fisso negli occhi la creatura ancora avvolta dai vapori, che seppure ferita, appariva ancora in tutta la sua bellezza. Era un incantesimo molto semplice ma il bruciore della recente ferita non rendeva certo facile la concentrazione, stava pronunciando le parole a lui ben note quando qualcosa da sott’acqua lo morse ad una gamba. Un urlo di dolore, seppur smorzato fu sufficiente ad interrompere la fluidità delle parole e a fare fallire l’incantesimo, dissolvendolo come una bolla di sapone. Con un gesto di pura rabbia calciò la creatura che l’aveva morso, non riuscendo per altro ad allontanarla dalla gamba. Anche perché ora il serpente gli s’era avvolto attorno all’arto e il veleno iniziava a far effetto tant’è che ormai sentiva il polpaccio intorpidirsi. Ma lui era un mago esperto e non avrebbe mai ceduto ad un avversario così misero, riuscì a raccogliere la concentrazione necessaria a da pronunciare le semplici parole che fecero comparire dalle sue dita 5 dardi incantati che colpirono tutti il serpente. L’animale venne letteralmente tagliato a pezzi dall’incantesimo. Con un ghigno soddisfatto il mago fece per iniziare un nuovo incantesimo che avrebbe posto fine allo scontro, a punire il suo allievo incapace avrebbe pensato in un momento successivo. Stava per gustarsi la sua vittoria quando un bastone lo colpì alla nuca facendolo cadere in acqua di faccia. La vista s’era annebbiata e l’acqua gli era entrata in bocca e nel naso, facendogli mancare il respiro. Riuscì a voltarsi e, puntellandosi sui gomiti, a sollevare la testa oltre il livello dell’acqua. Tossendo cercò di capire ciò che ormai gli appariva troppo chiaro, sopra di lui vide il suo allievo, sebbene sfocato riuscì a percepire il sorriso che s’era dipinto sul suo volto, un sorriso che conosceva bene; il sorriso di chi aveva ottenuto esattamente ciò che desiderava. Cercò di farfugliare qualcosa, ma il suo allievo fu più rapido infilandogli la lama di un pugnale nel collo, ‘ultimo pensiero dell’anziano mago fu che tutta questa scena gli ricordava in modo impressionante il modo in cui aveva assunto la posizione di maestro, avrebbe dovuto prevederlo, ma ormai era troppo tardi… tutto attorno a lui scomparve per non riapparire mai più.
Il giovane mago aveva appena fatto un’importante passo nella sua carriera, ma non lo diede in alcun modo a vedere, anzi iniziò subito a frugare tra le vesti del mago appena defunto nella frenetica ricerca di qualcosa. Riuscì infine a trovare un tubo metallico, e da questo estrarre un pergamena, con una rapida occhiata comprese che era quello che cercava e che per fortuna il delicato oggetto magico non era stato intaccato dall’acqua. La ninfa visibilmente sorpresa s’avvicinò per ringraziare il suo inaspettato salvatore. Il giovane mago sorrideva alla creatura che lesse in questo un segno di sincera gioia, ma d’altronde l’ingenua creatura dei boschi non poteva conoscere la meschinità che albergava nel fondo dell’animo umano. In fatti il pensiero che faceva sorridere il mago era “perché accontentarsi di avere tanto quando si può avere tutto?!” i suoi occhi erano puntati sulla piccola creatura tra le braccia della ninfa che, ingenuamente continuava a farsi più vicina. Era ferita e forse davvero poteva sperare ce l’umano fosse intenzionato ad aiutarla ancora. Così non si spavento immediatamente quando questi iniziò a formulare un incantesimo, così s’accorse troppo tardi del suo errore…
I dardi la colpirono creandole nuove ferite da cui il sangue sgorgava, mentre il suo volto, una maschera di stupore, diventava sempre più pallido. Cadde a terra lentamente come se l’acqua del laghetto la accogliesse tra le sue braccia. Stesa sulla schiena, allentava ormai la presa sulla piccola che iniziava, solo allora, a piagnucolare. Il giovane mago corse verso il suo tesoro, ormai senza protezione e che attendeva solo d’essere preso! S’avvicinò raccogliendo la piccola tra le braccia nonostante questa si dibattesse per cercare di liberarsi. Iniziò a gridare, e piangere quando l’uomo la strinse tra le due braccia. Le urla destarono l’attenzione della ninfe che si voltarono giusto in tempo per vedere lo sguardo di sfida dell’incantatore umano appena prima che questi srotolasse una pergamena e, leggendone le parole riportate, aprisse dinnanzi a se un portale. Lo varcò con passo sicuro, d’altronde ora che aveva la via della salvezza a portata di mano cosa poteva fargli paura?

La foresta era ancora avvolta nell’oscurità, si trovava immerso nel buio e la piccola, davvero una graziosa creatura, dagli occhi verdi come i germogli degli alberi in primavera e i capelli biondi come il grano maturo, s’era appena addormentata, dopo ore e ore di estenuanti lamenti e no pochi incantesimi di silenzio che il giovane mago usò per cercare di preservare i propri timpani. Ma nonostante tutto questo, quella piccola creatura che ora era sotto la sua custodia gli infondeva un senso di tenerezza, era troppo tenera ora che giaceva addormentata, seppure nei suoi tratti infantili già si scorgeva la splendida ragazza che un giorno sarebbe diventata. In effetti era piuttosto grande, e ormai aveva appurato, che era anche in grado di reggersi in piedi da sola, si chiedeva come mai quelle ninfe più grandi la tenevano tra le braccia, ma forse faceva parte del rituale concluse. In quella notte con molteplici pensieri nella testa il giovane mago promise a se steso che non avrebbe mai abbandonato quella creatura, nessuno gliel’avrebbe mai potuta sottrarre.

 
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Kappa[Soul man]
view post Posted on 10/1/2004, 16:55




opporka..miseria....mi piace davvero.
 
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view post Posted on 10/1/2004, 17:04
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Il Clan Leader..

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bella storia !
 
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Delora
view post Posted on 10/1/2004, 22:15




D-dite davvero?!?
vi è piaciuta????? ^^ se è così me ne rallegro!!!
 
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Kappa[Soul man]
view post Posted on 10/1/2004, 22:51




No.
 
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Delora
view post Posted on 10/1/2004, 23:23




ok allora mi incupisco... Booooooooooooooooooooooooooooooooooo
 
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Kappa[Soul man]
view post Posted on 10/1/2004, 23:29




XD
Skerzo XD
no dai davvero molto bella....skrivi seriamente?
in senso....fai una skuola, ecc.?
 
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view post Posted on 11/1/2004, 14:32
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E'... a dir poco stupenda.
I miei complimenti!
 
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Rej
view post Posted on 12/1/2004, 04:02




Complimenti Delora, scrivi molto bene! ^^

(io però avrei fatto morire entrambi i maghi presuntuosi e non avrei permesso che la piccola ninfa venisse strappata alle sue sorelle!!! )
 
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Delora
view post Posted on 12/1/2004, 17:30




Tutto ha un suo perché nella storia... Doveva essere così Rej...
no purtroppo non scrivo seriamente... ma mi piacerebbe un sacco!! ^^
diciamo che è un sogno nel cassetto... eppoi non ho la costanza per scrivere un libro intero...
ognuno ha i suoi limiti...
(non è che qualcuno di voi conosce per caso un editore?? )
 
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_Anubi_
view post Posted on 24/1/2004, 21:27





Sta storia è una figata...
sei davvero bravissima
Sta storia è ricca di particolari...
però leggendola dal punto di vista di un mago quel maestro più che un maestro sembrava un pallone gonfiato...cioè...uun mago esperto dovrebbe essere un tantino più bravo, resistente e concentrato.
Correggetemi se sbaglio.
Comunque sei veramente brava, te lo dico sinceramente
 
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Zhulldzin
view post Posted on 27/1/2004, 19:11




Certo che è brava la mia stellina; c'é da aspettarselo da chi ha un "maestro" come me!!!
 
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view post Posted on 30/1/2004, 16:30
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QUOTE (Zhulldzin @ 27/1/2004, 17:50)
Certo che è brava la mia stellina; c'é da aspettarselo da chi ha un "maestro" come me!!!

tua stellina? O_o ma state assieme per caso? XDDD spettacolo, se è così, cè un altra coppietta nell'armata XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
 
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12 replies since 9/1/2004, 22:13   321 views
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